Il progetto Erasmus è un programma di mobilità per studenti e recentemente anche docenti tra università sparse in tutta Europa. La sua nascita risale al 15 giugno 1987 e da quel momento in avanti sono stati milioni i giovani universitari che si sono mossi in tutta Europa per uno o più periodi di studi. Le stime fatte nel 2009, dopo circa un ventennio dalla sua strutturazione, indicano come oltre 2,2 milioni di studenti abbiano aderito al programma, che vanta la collaborazione di 31 paesi e più di 4000 istituzioni universitarie sparse per il continente. Prendendo in esame il solo 2023, dall’Italia sono partiti circa 16mila studenti grazie a questo programma. L’Erasmus è un progetto marcatamente europeo, che si differenzia da quello che è invece l’Erasmus Mundus, che è invece aperto agli atenei di tutto il mondo ma ha regole e modalità d’accesso differenti.
Per poter accedere all’Erasmus occorre attendere l’uscita del bando da parte dell’università presso cui si è immatricolati e scorrere al suo interno l’elenco delle varie destinazioni possibili. Il singolo studente può selezionare fino a tre preferenze, ma non avrà garanzie che sia mandato in una di quelle università. Al momento del vaglio delle domande, infatti, ciascuno è chiamato ad un veloce colloquio con una commissione che valuterà il livello linguistico del candidato e la pertinenza con il percorso di studio intrapreso. Si tratta di un passaggio cruciale soprattutto nei casi in cui il numero di richieste è abbondantemente superiore ai posti disponibili. La tendenza, in ogni caso, è quella di incentivare la mobilità di questo tipo e tra i vari servizi connessi al Progetto le università solitamente mettono a disposizione specifici uffici dell’Erasmus universitario, che consente di avere tutte le informazioni dettagliate relative al programma.
La data entro cui presentare domanda deve necessariamente essere cerchiata in rosso sul calendario perché, nel caso di bandi pubblici (questo vale sia per gli atenei tradizionali che per le università telematiche), la precisione è tutto e spesso un solo giorno di ritardo può fare la differenza. Molto importante, inoltre, è la conoscenza linguistica, ma questo dipende strettamente dal paese di destinazione. Nel caso di istituti francesi, ad esempio, è richiesto un alto livello di francese (almeno B2 nella maggior parte dei casi, in alcuni contesti si può arrivare al C1, un gradino sotto al madrelingua). In altri casi, come nelle università tedesche, è richiesta un’ottima conoscenza dell’inglese perché gran parte dei corsi universitari sono tenuti in quella lingua. È fondamentale, inoltre, aver presente che l’Erasmus, oltre ad essere un momento di scambio culturale, è senza ombra di dubbio parte integrante del proprio percorso universitario. Per aver riconosciuto il proprio progetto e di conseguenza essere beneficiari della borsa di studio ad esso legato, occorre sostenere gli esami previsti dal proprio piano di studi. Solitamente il consiglio che si ritrova più spesso è quello di indicarne tre nel caso di un semestre, cifra che può eventualmente salire a cinque nel caso invece di un Erasmus lungo 9 mesi.
La durata, in realtà, è un altro passaggio cruciale. Occorre infatti stabilire in maniera preventiva la sua durata, al momento della sottoscrizione del progetto. È poi facoltà dello studente richiedere il permesso per eventuali prolungamenti. È altresì possibile tornare in Italia al termine della propria esperienza e poi ripartire nuovamente verso una meta diversa.